Pellet di qualità: sai riconoscerlo?

 

Il Ventunesimo secolo è per certi versi un periodo storico straordinario: 

 

  • Possiamo accedere a un numero pressoché illimitato di informazioni 
  • Possiamo esprimerci liberamente su temi sociali, culturali, ambientali
  • La maggior parte di ciò che viene detto nelle nuove piazze digitali NON È VERA.

 

Oggi le chiamiamo fake news ma non sono altro che cattiva informazione, bugie, imbrogli. Il veicolo principale sono i social network. Gli espedienti che vengono utilizzati per legittimarle sono spesso falsi accrediti di professori eminenti o esperti, magari inesistenti. Le false informazioni viaggiano soprattutto attraverso la condivisione di utenti “poco attenti” al contenuto di ciò che stanno diffondendo.

 

Si parla di politica, di gossip, di sport e, guarda un po’, anche di pellet.

Pellet di qualità e pellet scadente, pellet certificato e non certificato, pellet dal cattivo odore e pellet bianco. Tante, troppe fake news.

 

In Italia siamo molto affezionati a questo combustibile e siamo uno dei paesi con la più alta percentuale di vendite in Europa. Siamo legati ai suoi vantaggi, alla sua natura ecologica, al risparmio che deriva dal suo utilizzo, alle detrazioni di cui possiamo godere adottandolo. Le stufe a pellet si sono diffuse nel nostro Paese e ne esistono di due categorie: le stufe a pellet ad aria, per riscaldare uno o più ambienti della casa attraverso l’uso di ventole, e le stufe a pellet idro, collegate all’impianto idraulico, che si occupano dei bisogni fondamentali dell’ambiente domestico, dall’acqua al riscaldamento.

 

Ma sappiamo riconoscere un pellet di qualità? Sappiamo districarci tra le tante informazioni riguardanti questo combustibile? Sappiamo distinguere ciò che è falso da ciò che è vero?

 

In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza e sfatare alcuni falsi miti sul pellet.

 

Falsi miti: i 5 luoghi comuni da sfatare sul pellet

 

Vediamo ora come uscire vincenti dalla “battaglia contro le fake news” che riguardano il pellet. Internet è un luogo straordinario, ma può nascondere molte insidie. Sta a noi distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è.

Cominciamo a fare un po’ di chiarezza:

 

1. Il pellet migliore? Quello chiaro naturalmente! 

Falso.

La qualità del pellet non si misura dal suo colore. Quest’ultimo indica solo la materia prima utilizzata e la temperatura con cui è stato essiccato e pressato. La qualità del pellet si misura invece sulla sua percentuale di umidità, la bassa presenza di azoto, zolfo e cloro, il processo di lavorazione a cui è stato sottoposto e altri fattori. L’unico vero pellet di qualità? Il pellet certificato ENPlus.

 

2. Per produrre il pellet si tagliano gli alberi! 

Falso

O per meglio dire, non del tutto vero. Il pellet viene prodotto dagli scarti del legno. Ahinoi, il legno da cui viene realizzato è frutto di opere di disboscamento, su questo non discutiamo. Ma il pellet nasce proprio per valorizzare quello che invece andrebbe sprecato e, proprio per questo, è decisamente ecologico. Per sapere tutti vantaggi di questo combustibile, leggi qui.

 

3. Il pellet austriaco è il migliore sul mercato! 

Falso

È vero, gli austriaci sono stati tra i primi a imporre alla produzione di pellet un processo di controllo normato e severo. Ma in questi anni quasi tutta Europa ha adottato delle norme qualitative. Come abbiamo ricordato prima, il pellet di qualità è quello certificato, indipendentemente dal paese di origine.

 

4. Il pellet ha un odore sgradevole! 

Falso. 

Siamo consapevoli che la percezione degli odori è soggettiva. Ma chi ama il profumo sprigionato dalla legna che arde non sarà deluso. Privo di sostanze e additivi chimici e frutto della lavorazione del materiale di scarto del legno, il pellet ha esattamente il profumo della legna che brucia. Se dalla stufa o dalla caldaia a pellet esce un odore sgradevole, molto probabilmente non è stata fatta la manutenzione ordinaria e/o straordinaria

 

5. Il legno di abete è il migliore per il pellet! 

Falso.

Che sia abete, pino o larice, non è l’essenza di legno da cui è ricavato a rendere un tipo di pellet migliore di un altro. Il pellet può essere prodotto attraverso tre tipi di legno: dal tronco vergine, da segatura cippato umido e da segatura cippato secco. La prima tipologia, quella del tronco vergine, è sicuramente la migliore che si può trovare sul mercato. Inoltre, se il pellet è decortecciato, la qualità sarà ancora più elevata e si adatterà a qualsiasi tipo di stufa e caldaia. Le biomasse decortecciate sono la migliore materia con cui realizzare il pellet, assicurando una produzione di ceneri molto contenuta, sotto lo 0,7%. Ancora una volta, sarà la certificazione ENPlus la maggior garanzia di qualità.

 

Ora che hai scoperto 5 piccole verità, non ti resta che condividerle con chiunque ne abbia bisogno. La lotta alla cattiva informazione, alle fake news, è una battaglia da combattere tutti insieme perché chiunque può essere imbrogliato. Anche tu!