Le stufe a pellet sono diventate un must del riscaldamento domestico in Italia negli ultimi anni. Sono efficienti e hanno emissioni di particolato decisamente inferiori rispetto a stufe e camini a legna.
Tuttavia richiedono l’elettricità per poter funzionare e il loro combustibile è praticamente impossibile da trovare a chilometri zero.
I camini e le stufe a legno, dal canto loro, consumano una quantità significativa di materia prima, ma non necessitano di elettricità per produrre calore, E come se non bastasse, i modelli più recenti sono dotati di dispositivi che riducono le emissioni inquinanti.
Se inquini di più una stufa a pellet o un camino? La risposta è: dipende.
Non c’è da essere delusi, le certezze in questa vita sono poche, anzi pochissime.
Stufe a pellet: pro e contro
Analizziamo subito ciò che rende green una stufa a pellet:
- le stufe a pellet sono molto efficienti (fino al 90% di efficienza complessiva!) riducendo al minimo spreco ed emissioni;
- il pellet ha un contenuto di BTU (unità di misura dell’energia) fino a 5 volte superiore rispetto al legno;
- le stufe a pellet emettono particolato in una misura 50 volte inferiore rispetto ai vecchi camini, e fino a 5 volte inferiori rispetto a quelli più recenti;
- il pellet è un combustibile che deriva dalla lavorazione degli scarti del legno, e contribuisce in questo modo al riciclo di materiale che altrimenti diventerebbe l’ennesimo rifiuto da smaltire.
Non possiamo nascondere, tuttavia, che:
- senza energia elettrica la stufa non funziona (ma l’energia elettrica produce anidride carbonica nell’atmosfera);
- il quantitativo di pellet utilizzato, in media, in un anno da un singolo cittadino è di 2-3 tonnellate che, spesso, attraversano migliaia di chilometri di asfalto prima di arrivare al rivenditore (l’Italia è, fra i paesi europei, uno dei maggiori importatori di pellet);
- Il processo meccanico che porta il pellet ad assumere la caratteristica forma a “cilindretto” impiega tantissima energia, provocando altre emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Pro e contro dei camini a legna
Sono 3 i motivi che rendono ecologico un camino a legna:
- il legno può essere reperito in modo più responsabile rispetto al pellet, per esempio da alberi caduti per motivi naturali oppure da fonti sostenibili;
- il camino non necessita di energia elettrica per funzionare;
- seppur trasportata da camion, la legna mediamente fa molti meno chilometri del pellet.
E i contro del camino? Eccoli:
- molto spesso la fornitura del legno non è responsabile e sostenibile (e alla deforestazione non corrisponde la riforestazione);
- i camini a legna non sono efficienti come le stufe a pellet e producono maggiori emissioni;
- la camera di combustione dei camini dovrebbe essere in materiale refrattario all’interno e dimensionata in relazione alla carica di combustibile, ossia in base alla potenza dell’apparecchio e non, come spesso accade, in base a fattori estetici;
- ci vogliono circa 15 alberi per riscaldare una casa in un anno.
L’importanza delle “stelle” per stufe e camini
Ad inizio ottobre 2019 il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna hanno ufficializzato il divieto di installazione di stufe, camini e caldaie a biomassa con certificazione ariaPulita™ inferiore alle tre stelle.
Un momento: che cos’è ariaPulita™?
Nient’altro che una certificazione, per l’appunto, creata dall’Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali). ariaPulita™ attribuisce a ciascun generatore di calore certificato una classe di qualità, in termini di rendimento ed emissioni. Le classi di qualità sono indicate attraverso un ordine crescente di stelle, variabile da 2 a 5, secondo i livelli prestazionali relativi al rendimento e alle emissioni di:
- particolato primario (PP);
- composti organici totali (OGC/COT);
- ossido di azoto (NOx);
- monossido di carbonio (CO);
La certificazione viene assegnata dopo un controllo molto severo. Per assicurare la massima imparzialità sono stati creati, inoltre, un Comitato di Certificazione e un Comitato Tecnico composto dai rappresentanti delle più importanti associazioni e istituzioni che si occupano della tutela dell’ambiente. Parliamo di Enea, Legambiente, Enama e Unione Nazionale dei Consumatori.
In generale, il pellet e la legna sono ecologici e naturali. Tuttavia, se bruciati in apparecchi vecchi e tecnologicamente obsoleti, possono impattare molto negativamente sulla qualità dell’aria. Per questo è fondamentale acquistare stufe e camini certificati dalle tre stelle in su.
Insomma: inquina più una stufa a pellet o un camino a legna?
Se hai veramente a cuore il problema dell’inquinamento atmosferico, la prima cosa da fare è sostituire il vecchio impianto di riscaldamento con uno di nuova generazione, a bassa emissione. Esistono numerose detrazioni fiscali e incentivi che ti possono far risparmiare più della metà della spesa complessiva.
Una stufa a pellet di ultima generazione inquinerà molto meno del tuo vecchio camino. Viceversa, un camino moderno inquinerà sicuramente meno della tua vecchia e mal funzionante stufa a pellet.
A questo punto ti starai chiedendo:
“E tra una stufa a pellet moderna, certificata 4 stelle, e il più recente modello di camino a legna, anch’esso certificato 4 stelle, quale apparecchio è più ecologico?”.
La risposta è semplice: nella maggior parte dei casi inquinerà meno la stufa, per via della sua maggiore efficienza, che permette di ridurre sia gli sprechi sia le emissioni.
Ecco, lo abbiamo detto!
D’altronde, conosciamo bene questi apparecchi: tutte le nostre stufe a pellet, sia ad aria sia idro, sono certificate 4 stelle secondo i requisiti di emissioni e rendimento della certificazione ai sensi del DM 186/2017.
Non fraintendere: dichiarare la nostra conformità alla leggi sulla tutela ambientale non è una mossa commerciale ma il nostro più grande orgoglio. Lavoriamo con grande attenzione per rispettare questi requisiti e il territorio che ci ospita, in modo da offrirti il miglior prodotto possibile. Non solo puoi, ma devi saperlo.
Qualche consiglio
Naturalmente non è solo l’apparecchio a fare la differenza: se ti sta a cuore la terra in cui vivi, dovrai anche dotarti di un combustibile di alta qualità, delle dimensioni adatte alla tua stufa e, soprattutto, certificato.
La certificazione più diffusa in Italia è la ENPlus. Essa persegue gli standard qualitativi su tutta la filiera del pellet: dalla provenienza del legno e la produzione del pellet, passando per lo stoccaggio e il trasporto, fino ad arrivare alla distribuzione finale. La certificazione ENPlus suddivide il pellet in tre categorie qualitative. Noi ti consigliamo di scegliere sempre la più alta, la A1, perché garantisce l’uso di materiale legnoso di primo taglio, non trattato con prodotti chimici e con un residuo di ceneri inferiore allo 0,07%.
Dovrai, inoltre, prenderti cura della tua stufa per assicurarne il perfetto funzionamento, evitando sprechi ed emissioni.
Prediligi, infine, pellet proveniente da zone geografiche il più possibile vicine a te.