“Prezzi pellet: i costi sono raddoppiati.”
“Costo del pellet: prosegue il rialzo dei prezzi.”
“I prezzi del pellet schizzano alle stelle.”
“Ora anche il pellet è un problema.”
“Pellet, prezzi triplicati!”
Sono questi i titoli delle principali testate online e cartacee che affrontano l’argomento pellet negli ultimi mesi. E come dare loro torto. Il prezzo di questo combustibile è aumentato vertiginosamente, senza preavviso, svincolandosi perfino dalle logiche di mercato più tradizionali come quantità e stagionalità.
Prendi il pellet prestagionale, per esempio. Hai presente il nostro articolo? Quello in cui parliamo della possibilità di risparmiare sul costo del pellet acquistandolo durante la bassa stagione, tra aprile e agosto? Purtroppo, questa non sarà più una via percorribile. Non nel prossimo futuro quantomeno.
Le ragioni sono diverse. E, per trovarle, bisogna uscire dai confini italiani. Il nostro paese, infatti, è uno dei maggiori consumatori di pellet a uso domestico in Europa (circa 7,53 Mtep, secondo il rapporto statistico 2022 dell’AIEL). Eppure, solo il 25% è frutto di una produzione interna. Tutto il resto lo acquistiamo all’estero. Ecco perché risentiamo così tanto dei capricci del mercato!
Aumento prezzo pellet: i 5 fattori scatenanti
Avevamo già parlato dell’aumento dei prezzi del pellet. Nel 2021, infatti, era già del 15%/20% e le cause erano riconducibili a 4 fattori:
- molte aziende produttrici avevano chiuso e la disponibilità del prodotto si era ridotta drasticamente;
- diversi produttori che avevano firmato contratti di fornitura a prezzi prefissati, avevano deciso di restituire gli acconti ai rivenditori per paura dell’aumento dei costi di produzione e di trasporto;
- il costo del trasporto era schizzato alle stelle, sia su nave sia su strada (e il 30% del prezzo finale è legato proprio ai costi di trasporto);
- l’inflazione, partita dall’America, stava già crescendo anche in Europa, provocando un aumento dei prezzi generali sulle materie prime.
Purtroppo, ai fattori appena citati (che contribuiscono tutt’oggi all’incremento dei prezzi) si è aggiunta anche la guerra tra Russia e Ucraina.
In questi Paesi, infatti, viene prodotta una quantità significativa di pellet. Con i confini pressoché chiusi e un conflitto in atto, le aziende hanno cominciato ad avere problemi di approvvigionamento. I costi dei trasporti sono aumentati ulteriormente e le sanzioni europee ai danni della Russia e delle sue banche hanno creato non pochi problemi nel pagamento delle forniture da parte dei clienti italiani.
Prezzi pellet: perché continuano ad aumentare?
Le ragioni che spiegano il recente aumento dei prezzi del pellet sono legate a 3 fattori in particolare:
- L’aumento del costo dell’energia, soprattutto l’elettricità: per produrre il pellet, infatti, è necessario lavorare lo scarto del legno con l’aiuto di macchinari che consumano tantissima energia.
- L’aumento del costo delle materie prime, dal legno stesso con cui si ricava il pellet ai materiali d’imballaggio come la plastica.
- L’aumento del costo del carburante, che coinvolge tutta la filiera dei trasporti, dal ritiro in fabbrica al trasporto ai vari distributori.
Quanto costa il pellet? Fonti di energia a confronto
Ecco l’evoluzione del prezzo del pellet e di tutte le principali tipologie di energia rapportato al kWh.
ENERGIA PER RISCALDAMENTO | PREZZO GIUGNO 2021 | PREZZO GIUGNO 2022 | PREZZO KWH PCI* GIUGNO 2021 | PREZZO KWH PCI* GIUGNO 2022 |
Ceppi di legna | 100 euro/m3 | 110 euro/m3 | 0,059 euro | 0,065 euro |
Pellet sfuso | 271 euro/t | 381 euro/t | 0,059 euro | 0,083 euro |
Pellet in sacco | 294 euro/t | 431 euro/t | 0,064 euro | 0,09 euro |
Gas Naturale (1)** | 0,065 euro/kWh | 0,087 euro/kWh | 0,072 euro | 0,097 euro |
Gasolio per riscaldamento | 0,873 euro/l | 1,671 euro/l | 0,087 euro | 0,167 euro |
Elettricità (2)*** | 0,163 euro/kWh | 0,174 euro/kwh | 0,163 euro | 0,174 euro |
*PCI: potere calorifico inferiore, ovvero la quantità di calore rilasciata dalla combustione.
**(1) tariffa regolamentata, riscaldamento, zona 1, fuori abbonamento.
***(2) tariffa blu, opzione base, fuori abbonamento.
Il legno resta l’energia meno cara sul mercato
Come si evince dalla tabella del paragrafo precedente, il legno resta l’energia più economica sul mercato. Elettricità, gas e Gasolio, infatti, hanno registrato i più alti aumenti di prezzo a partire da gennaio 2012.
- Elettricità: 3 volte più cara del pellet (Dicembre 2021);
- Gas: 40% in più rispetto al pellet (Dicembre 2021);
- Gasolio: 2,5 volte più caro del pellet (Aprile 2022).

Fonte: proPellets.ch
Buone notizie: l’IVA sul pellet torna al 10% per tutto il 2023!
È ufficiale: l’IVA sul pellet passa dal 22% al 10%. Lo dice il DDL Bilancio 2023 votato al Senato il 29 dicembre 2022 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale due giorni dopo. Un risultato storico importantissimo, per gli operatori del settore come noi e per gli oltre due milioni e mezzo di italiani che utilizzano questo combustibile per il proprio riscaldamento domestico.
Prima di questa manovra, l’Italia era uno dei Paesi con la maggior aliquota IVA appplicata alle compravendite del pellet di legno. Con la Legge di Stabilità del 2015, infatti, l’IVA aveva subito il processo inverso, passando dal 10% al 22%.
Con la speranza che questa misura diventi strutturale, non possiamo che gioire della notizia. Le bioenergie sono la principale fonte energetica rinnovabile del nostro Paese nel settore termico, ed è fondamentale che vengano difese e rese accessibili, soprattutto in un momento storico di forte caro energetico.
Niente preoccupazioni per quest’inverno, la filiera si sta ristrutturando!
Sembra difficile ipotizzare il ritorno al prezzo del pellet di “una volta”. Non esiste più la possibilità di comprare la materia prima dove la manodopera o l’energia costa meno o il prezzo del trasporto è più conveniente. L’aumento dei prezzi di tutti i fattori di produzione è diventata una questione mondiale.
La tensione è reale, non c’è dubbio. Ma è dovuta principalmente a un’offerta insufficiente rispetto alla domanda smisurata di pellet di questo periodo. E la filiera produttiva sta lavorando proprio per normalizzare la situazione, attraverso l’apertura di nuove fabbriche, l’aumento dei volumi di produzione e, in ultima, attraverso l’importazione di nuova materia prima.
Probabilmente, dovremo comunque abituarci all’idea che il costo del pellet sarà più alto rispetto agli anni passati. E che il pellet prestagionale citato a inizio articolo, per esempio, non sarà un’opzione percorribile per un po’ di tempo.
Ma ecco: ci sembra di vedere, finalmente, una luce in fondo al tunnel.
Prezzi pellet: 3 consigli per ridurre il consumo di combustibile
- Migliora la qualità dell’isolamento termico della tua casa: per riscaldare e mantenere la temperatura costante, serve meno pellet di quello che pensi.
- Programma la tua stufa: la programmazione automatica riduce la frequenza di spegnimento e accensione della stufa e permette di ridurre il consumo di pellet.
- Fai manutenzione al tuo dispositivo: puliscilo quotidianamente, evita la sovratemperatura che surriscalda e sporca di più, fai la manutenzione ordinaria e straordinaria (pulizia della griglia di ventilazione, aspirazione della cenere, verifica dei giunti).
*Dati estrapolati dal sito https://it.investing.com/ e da https://www.engie.it/.