Le caldaie a pellet, così come le caldaie alimentate da più biomasse, sono prodotti sempre più richiesti nel mercato del riscaldamento domestico e industriale. I vecchi apparecchi, quelli che funzionano con i combustibili fossili, stanno lentamente cedendo il proprio posto a macchine più moderne e tecnologiche, più performanti e in grado di rispettare l’ambiente attraverso la riduzione di CO2. 

 

Ma qual è la soluzione migliore: caldaie a pellet o caldaie a policombustibile? Andiamo a scoprirlo insieme.

 

Caldaia a pellet: cos’è?

 

La caldaia a pellet è una normalissima caldaia che funziona tramite la combustione del pellet e riscalda l’acqua che poi viene immessa all’interno dell’impianto. Questo impianto può essere collegato sia ai radiatori, per riscaldare gli ambienti, sia al sistema idrico sanitario, per riscaldare l’acqua. 

 

Grazie alle innovazioni tecnologiche sviluppate nell’ultimo decennio, questa tipologia di caldaie è una delle più performanti sul mercato, a basso consumo e ad alto rendimento. Il vantaggio non sta solo nell’apparecchio, ma nel combustibile stesso. Il pellet, infatti, si presenta sotto forma di piccoli cilindretti ricavati dalla pressione dei materiali di scarto del legno. Proprio questo processo di pressatura conferisce al pellet un altissimo potere calorifico, rendendolo un combustibile sicuramente più costoso di altre biomasse, ma altamente performante.

 

Il limite – se così si può definire – di una caldaia a pellet è che può essere alimentata solo da questo combustibile.

 

Che cos’è, invece, la caldaia a policombustibile?

 

La caldaia a policombustibile è, anch’essa, una normalissima caldaia che oltre a bruciare il pellet può essere alimentata anche da altre biomasse: legna, cippato, briquette, nocciolino di sansa, la sansa stessa, tutolo di mais, gusci di mandorle, di noccioli e di pistacchi, noccioli d prugne e di albicocche, semi di girasole. 

 

Come quelle alimentate esclusivamente a pellet, anche le caldaie a policombustibile sono:

 

  • una fonte di energia rinnovabile;
  • economiche;
  • rinnovabili;
  • facili da reperire.

 

Naturalmente, ogni biocombustibile ha le proprie caratteristiche e le proprie rese energetiche. Le performance dipendono principalmente dalla percentuale di umidità residua che presentano e dalla materia prima che viene utilizzata. Il pellet, per esempio, anche se molto più costoso rispetto ad altre biomasse, ha un potere calorifico tale da riscaldare gli ambienti senza l’impiego di grandi quantità di cilindretti. Cosa che non si può dire per altre tipologie di combustibili più economici. Tuttavia, il prezzo del pellet non è costante, cambia in base alle fluttuazioni del mercato, rendendo la caldaia a policombustibile un’opzione versatile, perché permette di scegliere il combustibile più vantaggioso in base ai prezzi del momento.

 

Caldaia a pellet oppure caldaia a policombustibile, questo è il dilemma

 

Non esiste una risposta univoca: scegliere una tipologia di caldaia a scapito di un’altra dipende principalmente da tre fattori.

 

  1. Il risparmio

    Posto che entrambe le caldaie sono decisamente più economiche rispetto agli apparecchi che funzionano con i combustibili fossili, c’è da dire che la caldaia a policombustibile potrebbe reggere maggiormente alle fluttuazioni del mercato, alimentandosi con il combustibile più conveniente a seconda ai prezzi del momento

  2. Il contesto d’uso

    La scelta della tipologia di caldaia dovrebbe essere fatta a seconda di dove verrà installata. Se in città, la scelta più consigliata è la caldaia a pellet per la facile reperibilità della materia prima. Se in campagna, invece, meglio la caldaia a policombustibile: data la vicinanza alle aree verdi, infatti, è presumibile pensare che procurarsi fonti energetiche diverse sia facile e decisamente economico.

  3. Il prezzo della caldaia

    Il prezzo di una caldaia di qualsiasi tipo può variare a seconda delle dimensioni, della resa termica, della componente tecnologica, dalla potenza in kilowatt e anche da eventuali optional. Una caldaia a pellet a uso domestico può costare dai 2.000 € (modello piccolo) ai 7.000 € (con più di 50 kW). Una caldaia a policombustibile, invece, dai 4.000 € ai 9.000 €, perché bisogna prendere in considerazione anche il numero di biomasse che può bruciare (maggiore il numero, maggiore il prezzo) e i filtri necessari all’abbattimento dei fumi.

 

Insomma: a te la scelta!